Il Riesame sull’interdittiva a Castellucci: “Era a conoscenza della poca manutenzione del Ponte Morandi”.
GENOVA – Sono state pubblicate le motivazioni della decisione del Riesame che ha portato ad una interdittiva per Giovanni Castellucci: “Nonostante la consapevolezza delle responsabilità per assoluta inadeguatezza delle manutenzione – si legge nella nota, riportata dall’Ansa – cerca accordi di scambio ad altissimo livello per evitare la revoca“.
Il timore della revoca
Il timore di Catellucci era quello della revoca. “Il perseguimento degli interessi del gruppo – si precisa – avviene con manovre coinvolgenti anche i massimi vertici politi. La mancata revoca della concessione permetteva a ciascuno di mantenere le proprie posizioni, con concreta opportunità di Castellucci di proseguire nella propria linea di assecondamento delle mancate manutenzioni e degli inadeguati investimenti, presentando poi come eccezionali e isolate le concrete conseguenze, in modo da non dovere provvedere a interventi seriali di risanamento“.
L’indagine
Si tratta di un’indagine parallela a quella sul crollo del Ponte Morandi di Genova. L’attività investigativa si è concentrata sulle barriere fonoassorbenti che sarebbero risultate pericolose per gli automobilisti.
Le forze dell’ordine hanno evidenziato numerosi e gravi elementi indiziari e fonti di prova che hanno portato agli arresti dei soggetti in questione. Dunque gli arrestati, secondo l’ipotesi investigativa, sarebbero stati a conoscenza dei rischi legati alla barriere. Barriere che rappresentavano un pericolo per gli automobilisti.
La frode nei confronti dello Stato si giustifica con l’ipotesi secondo cui i soggetti in questione non avrebbero rispettato l’obbligo di procedere con i lavori di messa in sicurezza della struttura.
Gli arresti
L’ex Amministratore delegato di Autostrade Giovanni Castellucci era agli arresti domiciliari, misura poi rivista dal Riesame. Lo stesso Castellucci è interessato anche dal’’indagine principale che si concentra proprio sul crollo del Ponte Morandi.
Ai domiciliari Paolo Berti, direttore delle operazioni, e Michele Donferri Mitelli. Per Stefano Marigliani, Paolo Strazzullo e Massimo Miliani sono scattate le misure interdittive.
I soggetti dovranno rispondere a vario titolo delle accuse di attentato alla sicurezza dei trasporti e frode in pubbliche forniture.
fonte foto copertina https://www.facebook.com/autostradeperlitalia/